Barbalbero

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Nerola
view post Posted on 18/7/2016, 21:30






Barbalbero



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Soprannome Fangorn, Pastore degli Alberi

Specie Ent

Sesso Maschio

Barbalbero o (in Sindarin) Fangorn è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Compare solo nel romanzo Il Signore degli Anelli.

All'interno del corpus dello scrittore, Barbalbero è sicuramente il più antico degli Ent, ed è anche chiamato il "Pastore degli Alberi" per eccellenza. Il ruolo di Barbalbero ne Il Signore degli Anelli è, inizialmente, quello di badare a Meriadoc Brandybuck (Merry) e Peregrino Tuc (Pipino) dopo la loro fuga dagli Orchi, ma successivamente la sua importanza sarà ancora maggiore in quanto diventerà l'artefice dell'ultima marcia degli Ent, evento che segnerà l'invasione di Isengard e la sconfitta di Saruman, stregone passato dalla parte delle forze oscure.

Creazione e sviluppo del personaggio

Barbalbero compare ufficialmente nel secondo romanzo de Il Signore degli Anelli, Le due torri. Tuttavia, durante lo sviluppo del romanzo La Compagnia dell'Anello, Tolkien aveva già in mente il personaggio e lo menzionò, per la prima volta, per bocca di Gandalf prima dell'inizio del Consiglio di Elrond. Originariamente, Tolkien scrisse che Barbalbero imprigionava Gandalf nella foresta di Fangorn, provocando il ritardo dello stregone alla locanda de Il Puledro Impennato, luogo in cui il mago doveva riunirsi con gli Hobbit protagonisti. Tale idea, in seguito, venne modificata dall'autore che sostituì Barbalbero prima con Cavalieri Neri ed infine con Saruman. Gandalf, invece di essere rinchiuso a Fangorn, veniva imprigionato a Isengard.

In un manoscritto datato alla fine del mese di luglio 1939, Tolkien descrive l'incontro tra Barbalbero e Frodo Baggins nella foresta di Doriath. L'ambientazione presentava molte caratteristiche tipiche di una precedente opera di Tolkien, Lo Hobbit. L'incontro avveniva tra i due personaggi quasi per caso, mentre Frodo gironzolava nella foresta, descritta qui come giardino di fiori giganti i cui steli sembravano tronchi d'albero agli occhi del piccolo Hobbit. Improvvisamente accadeva l'incontro tra quest'ultimo e Barbalbero, descritto qui come un essere maligno, seppur simpatico agli occhi del protagonista.

Successivamente, dopo la conclusione del capitolo "Il Consiglio di Elrond", Tolkien si concentrò su quello seguente intitolato "Molte riunioni", nel quale inserì alcune informazioni riguardo alla fisicità e alla personalità del personaggio: la somiglianza ad un albero, la bontà del personaggio rispetto alla precedente descrizione e l'altezza di circa 50 metri ecc.. In questa bozza, tuttavia, la storia era molto differente da quella originale: Barbalbero, infatti, incontrava Frodo dopo che quest'ultimo si era separato dal resto della Compagnia dell'Anello, la quale era stata nel frattempo catturata dai servitori di Sauron, e aiutava lo Hobbit in diverse battaglie.

Nelle bozze successive, invece, Tolkien ritornò a modificare il personaggio di Barbalbero, riproponendolo nella veste di antagonista.[6]. Solo dopo un'ulteriore modifica, Tolkien decise di rendere, definitivamente, Barbalbero un personaggio buono e cominciò anche a scrivere l'incontro tra l'Ent e Merry e Pipino. Nei primi bozzetti, Barbalbero partecipava anche alla battaglia nei campi del Pelennor, ma poi Tolkien bocciò l'idea e modificò ulteriormente la trama sul personaggio.

Biografia del personaggio

Barbalbero è il primo Ent che fu creato da Ilúvatar immediatamente dopo la creazione dei Nani da parte di Aulë su richiesta di Yavanna, affinché custodissero le creature di quest'ultima. Non è noto se gli Ent furono fatti addormentare fino al Risveglio degli Elfi, come accadde per i Nani, o se gli fu concesso di girare liberamente nelle foreste. Da una parte Ilúvatar voleva che i primi a camminare per la Terra di Mezzo dopo gli Ainur fossero i suoi figli, ovvero gli Elfi. Dall'altra parte, Barbalbero dice di essere la creatura vivente più antica nella Terra di Mezzo. Le parole di quest'ultimo sembrano andare contro la logica di Ilúvatar e creano anche confusione con Tom Bombadil che è altresì riconosciuto come il più anziano. È pensiero comune degli studiosi dell'opera di Tolkien che sia la cosa vivente e al contempo pensante più antica nella Terra di Mezzo, poiché Tom Bombadil sembra non essere esattamente un membro di alcuna razza. Non si sa con precisione quanto siano durati gli Anni degli Alberi (durante i quali gli Elfi si svegliarono) dal punto di vista del computo solare, o quando i Nani o gli Ent furono creati, quindi non si può sapere nemmeno l'età esatta di Barbalbero.

Durante la Guerra dell'Anello, Barbalbero venne a conoscenza della follia di Saruman che lo portò a sradicare numerosi alberi ai confini tra Isengard e la Foresta di Fangorn. Barbalbero si infuriò per le malefatte di Saruman a tal punto da risvegliare tutti gli Ucorni e gli Ent della foresta, chiamandoli in guerra. Grazie a lui ebbe così inizio l'ultima marcia degli Ent, i quali distrussero le fucine di Isengard e uccisero tutti gli Orchi rimasti ad Isengard e quelli in fuga dal Fosso di Helm. In seguito Barbalbero prese possesso di Isengard e al suo interno tenne prigioniero Saruman fino alla sconfitta di Sauron.

Descrizione del personaggio

Barbalbero è alto quattordici piedi (ossia circa quattro metri) e nell'aspetto è simile ad un albero, come tutti i suoi simili. Tolkien descrive così personaggio:

« [...]. Aveva il fisico di un Uomo, quasi di un Vagabondo, alto però più del doppio, molto robusto, con una lunga testa, e quasi senza collo. Sarebbe stato difficile dire se ciò che lo ricopriva fosse una specie di corteccia verde e grigia, o la sua stessa pelle. Comunque, le braccia, a breve distanza dal tronco non erano avvizzite, ma lisce e brune. I grandi piedi avevano sette dita l'uno. La parte inferiore del lungo viso era nascosta da una vigorosa barba grigia, folta, dalle radici grosse quasi come ramoscelli e le punte fini e muscose. Sulle prime gli Hobbit notarono soltanto gli occhi, occhi profondi che li osservavano, lenti e solenni, ma molto penetranti. Erano marrone, picchiettati di luci verdi.»

Sicuramente uno degli aspetti principali riguardo al personaggio è la sua voce. Nel romanzo, Tolkien descrive la sua voce come "bassa e profonda" ed è costantemente accompagnata da sussurri; secondo una leggenda, diffusa negli ambienti di Oxford, la parlata dubbiosa di Barbalbero è ispirata a quella dell'amico di Tolkien, C.S. Lewis, famoso per aver scritto Le cronache di Narnia.

Secondo diversi autori, si può poi riscontrare un'auto-descrizione dello stesso autore nel personaggio di Barbalbero. Ciò è dedotto in quanto sia Tolkien che Barbalbero sono amanti della natura e sono contro l'industrializzazione. Secondo Humphrey Carpenter, Barbalbero simboleggia l'amore e il rispetto degli alberi covato da Tolkien e ciò trova contrasto con la descrizione di Saruman che, invece, rappresenta l'odio che l'autore prova per l'industrializzazione; lo stesso Barbalbero, in un'occasione, definisce lo stregone con "un cervello fatto di metallo e d'ingranaggi" ("a mind like metal and wheels"). legato al fatto che Saruman abbia sfruttato la foresta di Fangorn per trasformare Isengard in una vera e propria industria ai danni della natura. Barbalbero è spesso paragonato a Tom Bombadil, altro personaggio inventato da Tolkien e apparso ne La Compagnia dell'Anello, in quanto entrambi amano la natura e sono tra gli esseri più vecchi della Terra di Mezzo, anche se non è lecito sapere chi dei due è più vecchio dell'altro.

da Wikipedia
 
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